VIA DELLE MONDINE 6, 41012 CARPI (MO) ITALY

Eduardo De Crescenzo & Julian Oliver Mazzariello

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Besides the exploration of a new operatic expression in the chamber opera, our repertoire is focused on the contemporary opera and its influence on the modern art. Discover the best performers and plays.

Box 2

Besides the exploration of a new operatic expression in the chamber opera, our repertoire is focused on the contemporary opera and its influence on the modern art. Discover the best performers and plays.

Box 3

Besides the exploration of a new operatic expression in the chamber opera, our repertoire is focused on the contemporary opera and its influence on the modern art. Discover the best performers and plays.

Progetto di Eduardo De Crescenzo

“E’ il mio omaggio ai Maestri che mi hanno insegnato l’Arte dei Sentimenti: perché le emozioni hanno un suono preciso, hanno parole precise ma per riconoscerle, bisogna impararle”

AVVENNE A NAPOLI passione per voce e piano, è un concerto sospeso tra la migliore tradizione e innovazione italiana. Eduardo De Crescenzo, già icona di eleganza, già espressione di moderna classicità, interpreta LA CANZONE CLASSICA NAPOLETANA del periodo largamente indicato tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900. Fenesta vascia, Era de maggio, Luna nova, ‘A vucchella, I’ te vurria vasà, Uocchie c’arraggiunate, Voce ‘e notte, Passione, Serenata napulitana, Silenzio cantatore, Maria Marì… è il repertorio che l’ha formato, seppure nell’evoluzione della sua personalità musicale, di quello stile “unico” che lo rende un artista riconoscibile, un napoletano riconoscibile.

Un concerto per raccontare alle nuove generazioni un miracolo che AVVENNE A NAPOLI: musicisti pregevoli e grandi poeti crearono un repertorio figlio dell’Opera – ma anche sua moderna evoluzione – per inventare la “forma canzone” così come la conosciamo oggi. É pure su questo repertorio che si evidenzia la figura “dell’interprete” su quella del “cantante”: il canto operistico, per quanto virtuoso e nobile, per quanto tecnicamente pregevole, non è più esaustivo, è necessario che il cantante entri nei versi del poeta e li faccia suoi per farli rivivere ogni volta. Si ispira ai dettami stilistici di questo periodo storico-artistico anche la formazione in duo – voce e pianoforte – tipica nelle “periodiche” – riunioni di pubblico privilegiato per ascoltare la musica d’Arte – che avvenivano nei circoli culturali e nelle case patrizie dell’epoca. Farà eccezione solo la fisarmonica di Eduardo, lo strumento che da sempre ispira il suo canto, la sua voce virtuosa, emozionante. Accompagna questo viaggio magico il pianoforte talentuoso, internazionale, di Julian Oliver Mazzariello. Un concerto che vuole restituirci lo spirito autentico di quel tempo in tutta la sua insuperata modernità.

Essenze Jazz

Essenze jazz, più che il titolo di un concerto, è la definizione che Eduardo De Crescenzo darebbe oggi della sua musica, di quell’insieme artistico felice e originale di tecnica, virtù e sentimento di cui si compone il suo stile, così complesso da collocare con sicurezza esaustiva nelle consuete etichette di mercato (classico, pop, jazz, blues…) e che pure potrebbe contenerle tutte. Una mente musicale raffinata, la sua, che per magia della vita incontra quella voce-strumento, ormai leggendaria, così carica di armonici da riuscire a cogliere ogni più sottile sfumatura delle emozioni umane. Crea, così, un format live emozionante, quasi una biografia, che attraversa il suo repertorio ma anche tutte le esperienze musicali che l’hanno formato e che hanno concorso a disegnare la sua personalità artistica: le interpretazioni raffinate dei chansonniers italiani e napoletani che a inizio del XX secolo s’ispirarono alla Francia, il ritmo serrato del vocalizzo scat che scopriva nell’adolescenza nei locali americani sul porto di Napoli dove la sera si suonava il jazz, le suggestioni del Mediterraneo che lo ispirano dal mare o dai vicoli della sua città. Sono le caratteristiche di un mondo sonoro che si svela nel tempo, in un repertorio che raggiunge vette internazionali di popolarità: Ancora, L’odore del mare, E la musica va … o nella dimensione più intima e poetica di brani come Il racconto della sera, Sarà così … o nei ritmi serrati di Foglia di the, La vita è un’altraEssenze jazz è il concerto della sua maturità espressiva, trasversale ai generi e alle mode; incanta e stupisce platee anche molto diverse (Blue Note a Milano, Parco Della Musica a Roma, Teatro San Carlo a Napoli, Ravello Festival, Teatro Morlacchi a Perugia nell’ambito di Umbria jazz …) ora per la teatralità poetica del suo canto, ora per le virtuose improvvisazioni musicali sue o dei musicisti che sono con lui sul palco, ora per l’eleganza con cui interpreta i suoni del nostro tempo ma anche le radici che li hanno generati.

Enzo Pietropaoli contrabbasso
Marcello Di Leonardo batteria
Julian Oliver Mazzariello pianoforte
Daniele Scannapieco sassofoni
Susanna Krasznai violoncello
Eduardo De Crescenzo voce e fisarmonica

In alcuni eventi, in pieno spirito jazzistico, Eduardo apre la formazione a incontri musicali suggestivi. Ha già ospitato la magica tromba di Enrico Rava, il geniale arpista colombiano Edmar Castaneda, Mariapia De Vito voce raffinata del jazz italiano.

ESSENZE JAZZ

AVVENNE A NAPOLI passione per voce e piano

Progetto di Eduardo De Crescenzo

 

Eduardo De Crescenzo canto e fisarmonica

Julian Oliver Mazzariello pianoforte

Federico Vacalebre introduce all’ascolto

AVVENNE A NAPOLI passione per voce e piano è un’opera teatrale per riscoprire, ricantare e raccontare la Canzone classica napoletana dai suoi esordi, intorno al 1800, fino al 1950, quando con lo sbarco degli alleati americani arriverà in Italia il jazz che penetra nella melodia italiana in purezza -stilema fondamentale della canzone napoletana- e la musica cambierà per sempre.

È l’omaggio che Eduardo De Crescenzo, nel pieno della sua maturità espressiva, ha voluto rivolgere alla sua città e alle sue radici culturali. Cantante e interprete, musicista e compositore colto e appassionato, napoletano, avvia un lavoro di ricerca storica e musicale per cogliere le intenzioni stilistiche di una generazione di artisti rivoluzionaria che inventò la forma “Canzone”, così come viene praticata ancora oggi in tutto il mondo.

Al pianoforte c’è Julian Oliver Mazzariello, uno dei pianisti più incantevoli e geniali apparsi sulla scena musicale negli ultimi anni: anglo-italiano, originale ed eurocentrico, come lo fu la Napoli di allora, meta ambita dagli artisti di tutto il mondo, la città dei quattro Conservatori, faro di riferimento della cultura musicale europea.

Introduce all’ascolto Federico Vacalebre, giornalista, critico musicale e storico della Canzone napoletana.

Come in una macchina del tempo, Eduardo e Julian partono alla ricerca del suono perduto. Trasportano l’ascoltatore nei salotti culturali o nobili del tempo, dove generalmente un cantante e un pianista eseguivano queste canzoni per un pubblico privilegiato. In alcuni brani interviene riconoscibile e suggestiva la fisarmonica di Eduardo, strumento che a un certo punto del repertorio diventò popolarissimo, a suggello dell’enorme successo di quella Canzone d’Arte esclusiva e colta e che pure riuscì a penetrare nelle case di tutti, anche di chi non poteva permettersi di comprare un pianoforte.
Il viaggio immaginario ha inizio intorno al 1800, con l’introduzione para-chopiniana di Julian a Fenesta vascia, sublimata da un’interpretazione mozzafiato di Eduardo che in un baleno libera la canzone dalle croste del tempo, dai mille rifacimenti spesso insensati che ancora affliggono il repertorio italiano, insieme con l’Opera, più famoso al mondo. Attraversano più di un secolo di musica inseguendone i suoni immaginati dell’epoca. Approdano in chiusura a Luna rossa: siamo nel 1950, sarà ancora un successo napoletano mondiale, ma la musica è già una beguine contaminata da suoni afro-americani sbarcati con il secondo conflitto. È così contaminata che Eduardo e Julian la interpretano, ne approfittano per rientrare nei panni del bluesman e del jazzista, nella musica a cui essi stessi appartengono e segnano la fine del viaggio.

In mezzo, l’epoca d’oro di cantaNapoli, la canzone d’arte e di popolo, di musicisti e di poeti, maestri compositori e anonimi “fischiatori”.

Su tutto una rilettura rispettosa del repertorio ma altrettanto talentuosa e originale, da cui sarà difficile prescindere per chiunque volesse avvicinarsi a questa pagina straordinaria della storia musicale italiana.

 

L’ALBUM E IL LIBRO

Il fenomeno è complesso, le ascese e le cadute del repertorio hanno implicazioni sociali, politiche, culturali… e l’album “Avvenne a Napoli passione per voce e piano” viene pubblicato in versione CD insieme con il libro di Federico Vacalebre “Storie del Canzoniere napoletano” in un cofanetto unico, il 26 maggio 2022, da La nave di Teseo in collaborazione con Betty Wrong Edizioni Musicali di Elisabetta Sgarbi.

Nel dicembre 2023 la pubblicazione si arricchisce nella versione deluxe dell’album in doppio vinile e degli spartiti con le elaborazioni di Eduardo – canto e fisarmonica e di Julian – pianoforte.

La presentazione dell’opera, il 12 dicembre 2023 al Conservatorio di San Pietro a Majella, luogo emblematico di questo repertorio, svela con maggiore chiarezza il carattere divulgativo e didattico dell’intero progetto. “La Canzone”, liberata da oleografie e stereotipi, da storielle menzognere, da rifacimenti inopportuni, è patrimonio prezioso da riportare nelle sale da concerto, nelle grandi rassegne di musica classica, da proporre all’UNESCO quale bene immateriale dell’umanità. Come il Flamenco, i Lieder… è espressione di un tempo magico, di una Napoli nobilissima che seppe fare dell’arte il centro del cuore e si fece cantare dal mondo intero.

Fenesta vascia – Luna nova – Era de maggio – Marechiare – ‘A vucchella –

Serenata napulitana – I’ te vurria vasa’ – Maria Mari’ – Santa Lucia luntana –

 Silenzio cantatore – Uocchie ch’arraggiunate – ‘O marenariello – Te voglio bene assaje – Scétate – Canzona appassiunata – Passione – Voce ‘e notte – Che t’aggia di’ – Munasterio ‘e Santa Chiara – Luna rossa.

in libreria e negli store digitali, acquistabile anche con il bonus cultura.

 

www.eduardodecrescenzo.it

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Bio

EDUARDO DE CRESCENZO rappresenta “la voce”, in assoluto tra le più apprezzate del panorama musicale italiano, notoriamente per estensione, ma ancor di più, per una stupefacente carica di armonici che gli consente di disegnare con naturalezza ogni stato d’animo umano. Il grande pubblico lo conosce in quel Sanremo del 1981 con “Ancora”, un successo strepitoso tutt’oggi ascoltato e suonato in tutto il mondo. La sua storia musicale, però comincia molto prima: a soli tre anni suona “a orecchio” la fisarmonica; a cinque anni, lillipuziano fisarmonicista, debutta al Teatro Argentina di Roma e già inizia gli studi di musica classica. Cantante e interprete emozionante, compositore, musicista e fisarmonicista ispirato, affina nel tempo i suoi talenti, li fonde in uno stile personale e originale. Difficile collocarlo sotto le consuete “etichette di genere”. Nel suo mondo sonoro si riconoscono mille sfumature: le interpretazioni poetiche degli chansonniers italiani e napoletani che a inizio del XX secolo s’ispirarono all’esistenzialismo francese, il ritmo serrato del vocalizzo scat che scopriva nell’adolescenza nei locali americani sul porto di Napoli dove la sera si suonava il jazz, le suggestioni del Mediterraneo che lo ispirano dal mare o dai vicoli della sua città. Napoletano, nel corso della sua lunga carriera, ha saputo riflettere un’immagine di valore del suo territorio, impersonando con coerenza una Napoli poetica, colta, che vive con impegno, intensa nel sentimento ma lontana da ogni folclorica rappresentazione. La sua musica attraversa il tempo, le mode e le generazioni con insolita freschezza; cattura un pubblico esigente educato alla lettura della virtù ma anche un pubblico che si lascia trasportare dal brivido istintivo che la sua potenza espressiva riesce a infiltrare sotto la pelle dell’ascoltatore.

JULIAN OLIVER MAZZARIELLO è uno dei pianisti più incantevoli apparsi sulla scena musicale negli ultimi anni. Stupisce per il suo tocco agile e virtuoso, emoziona per il fraseggio ricercato, vibrante, ispirato. Nasce in Inghilterra nel 1978, dove, compositore enfant prodige, studia pianoforte classico. Si trasferisce in Italia poco più che adolescente per conoscere altre culture. Qui incontrerà i più grandi jazzisti della scena nazionale e internazionale ma cercherà esperienze anche con il cantautorato di valore per lavorare agli aspetti emozionali dell’interpretazione. È in questo percorso artistico e di vita che il suono del suo pianoforte diventerà sempre più espressivo e originale, riconoscibile a ogni esecuzione, che sia in “solo” o in “formazione”.

FEDERICO VACALEBRE giornalista, critico musicale, autore cinematografico e teatrale, napoletano. Ora caposervizio della redazione Cultura e Spettacoli de “Il Mattino”. Da oltre quarant’anni naviga nel mare magnum delle musiche possibili, attento alle nuove generazioni, senza al contempo negarsi il piacere di adoperarsi come archivista incallito. Conosce bene la storia della Canzone napoletana e le finte storie che affliggono e sminuiscono il “Canzoniere” più famoso al mondo, ancora oggi in equilibrio precario sulla soglia dell’Olimpo che compete ai grandi classici e lo smemoramento. Biografo ufficiale di Renato Carosone cui ha dedicato libri, mostre, rassegne, premi, docufilm e fiction… Co-soggettista, co sceneggiatore e consulente artistico di “Passione”, film di John Turturro sulla canzone napoletana presentato alla Mostra di Venezia 2010. Ha scritto e curato libri su Clash, Pino Daniele, Fabrizio De André, Sergio Bruni, Luciano De Crescenzo, Totò, Paolo Sorrentino, Sophia Loren, il fenomeno neomelodico… Non ama farsi rinchiudere nella gabbia dei generi: “Parlare di musica è come danzare l’architettura”, confessa utilizzando la sua citazione preferita, ma quando parla e quando scrive danza sulle note, sotto le note, accanto alle note. Attraversa le leggende della musica senza soggezione ma sempre con stile, conoscenza profonda, partecipazione e sentimento.