VIA DELLE MONDINE 6, 41012 CARPI (MO) ITALY

Elio

Elio

Ci vuole orecchio

Elio canta e recita Enzo Jannacci
arrangiamenti musicali M° Paolo Silvestri
regia e drammaturgia Giorgio Gallione

con Alberto Tafuri – pianoforte, Martino Malacrida – batteria, Pietro Martinelli – basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri – sassofono, Giulio Tullio – trombone

light designer Aldo Mantovani | scenografie Lorenza Gioberti | costumi Elisabetta Menziani

co-produzione International Music and Arts – AGIDI

Enzo Jannacci, il poetastro come amava definirsi, è stato il cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana, in grado di intrecciare temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia. E ogni volta il suo sguardo, poetico e bizzarro, è riuscito a spiazzare, a stupire: popolare e anticonformista contemporaneamente.

Jannacci è anche l’artista che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni ‘60 e ‘70, trasfigurandola in una sorta di teatro dell’assurdo realissimo e toccante, dove agiscono miriadi di personaggi picareschi e borderline, ai confini del surreale.
“Roba minima”, diceva Jannacci: barboni, tossici, prostitute coi calzett de seda, ma anche cani coi capelli o telegrafisti dal cuore urgente.
Un Buster Keaton della canzone, nato dalle parti di Lambrate, che verrà rivisitato, reinterpretato e “ricantato” da Elio.

Sul palco, nella coloratissima scenografia disegnata da Giorgio Gallione, troveremo assieme a Elio cinque musicisti, i suoi stravaganti compagni di viaggio, che formeranno un’insolita e bizzarra carovana sonora. A loro toccherà il compito di accompagnare lo scoppiettante confronto tra due saltimbanchi della musica alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di “schizzo” Jannacci. Da Beppe Viola a Cesare Zavattini, da Franco Loi a Michele Serra, da Umberto Eco a Fo o a Gadda.
Uno spettacolo giocoso e profondo perché “chi non ride non è una persona seria”.

           

Largo al Factotum

con ROBERTO PROSSEDA, pianoforte

“Il motivo per cui ho iniziato a fare questo tipo di spettacoli è perché credo che la musica classica sia anzitutto musica bella che vale la pena ascoltare. Siamo in una fase storica in cui c’è bisogno di qualità, ma in pochi conoscono questi brani. Quindi l’intento è quello di far ascoltare a chi non avrebbe mai avuto l’occasione o la voglia di farlo della buona musica, senza etichette di genere, sperando che poi se ne innamorino come è accaduto a me”.
Queste le parole con cui ELIO presenta il concerto “LARGO AL FACTOTUM”, un suggestivo recital in compagnia del pianista ROBERTO PROSSEDA: un viaggio originale, divertente e raffinato nella storia della musica classica, da Rossini a Mozart e Weill, alle canzoni moderne del compositore contemporaneo Luca Lombardi, che vedranno Elio interpretare Don Giovanni e il Barbiere di Siviglia, così come odi musicali alla zanzara, al criceto e al moscerino.

Elio nella Vienna di Beethoven

ELIO, voce narrante
Solisti dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo
Ettore Pagano, violoncello
Alessandro Benigni, fortepiano
Testo di Vincenzo De Vivo

Elio si ritrova catapultato a Vienna nel maggio 1824, nel Teatro di Porta Carinzia.
Non che abbia problemi di comunicazione, anche se non parla il tedesco, perché tutti, in quel teatro, conoscono l’italiano. È italiano persino l’impresario, quel Domenico Barbaja che ha portato nella capitale austriaca il compositore alla moda, Gioachino Rossini, con i cantanti più famosi d’Europa e, quindi del mondo. Barbaja non è in città, è a Napoli per organizzare la stagione del Teatro San Carlo. Il suo socio, Luis Duport – un ballerino diventato impresario – è alle prese con un’impresa titanica: eseguire l’ultimo lavoro di Ludwig van Beethoven – stimatissimo e temutissimo compositore – con le orchestre e i cori riuniti del Teatro e degli Amici della Musica.
Elio riconosce alcuni personaggi che gli sembrano familiari: il vecchio Salieri su una sedia a rotelle, il giovane Schubert, lo scarmigliato Beethoven, ormai sordo. Da loro viene a conoscenza dei successi viennesi di Rossini e Weber ma anche dei pettegolezzi sulla gestione del teatro e sul suo impresario.
Alle prove della Nona Sinfonia, Elio – che assiste tra gli addetti ai lavori – è richiesto d’imperio dal compositore in persona a sostituire il basso ritardatario, per cantare il recitativo che introduce il coro nell’ultimo movimento. Non può spiegare a Beethoven che non è un cantante lirico, perché il maestro non lo sentirebbe. Non ha altra chance che salire sul palco e cantare: fortuna per lui che l’Inno alla gioia, ai nostri tempi, lo conoscono tutti.
È l’inno d’Europa.

Largo al Factotum

con ROBERTO PROSSEDA, pianoforte

“Il motivo per cui ho iniziato a fare questo tipo di spettacoli è perché credo che la musica classica sia anzitutto musica bella che vale la pena ascoltare. Siamo in una fase storica in cui c’è bisogno di qualità, ma in pochi conoscono questi brani. Quindi l’intento è quello di far ascoltare a chi non avrebbe mai avuto l’occasione o la voglia di farlo della buona musica, senza etichette di genere, sperando che poi se ne innamorino come è accaduto a me”.
Queste le parole con cui ELIO presenta il concerto “LARGO AL FACTOTUM”, un suggestivo recital in compagnia del pianista ROBERTO PROSSEDA: un viaggio originale, divertente e raffinato nella storia della musica classica, da Rossini a Mozart e Weill, alle canzoni moderne del compositore contemporaneo Luca Lombardi, che vedranno Elio interpretare Don Giovanni e il Barbiere di Siviglia, così come odi musicali alla zanzara, al criceto e al moscerino.

Elio nella Vienna di Beethoven

ELIO, voce narrante
Solisti dell’Accademia d’Arte Lirica di Osimo
Ettore Pagano, violoncello
Alessandro Benigni, fortepiano
Testo di Vincenzo De Vivo

Elio si ritrova catapultato a Vienna nel maggio 1824, nel Teatro di Porta Carinzia.
Non che abbia problemi di comunicazione, anche se non parla il tedesco, perché tutti, in quel teatro, conoscono l’italiano. È italiano persino l’impresario, quel Domenico Barbaja che ha portato nella capitale austriaca il compositore alla moda, Gioachino Rossini, con i cantanti più famosi d’Europa e, quindi del mondo. Barbaja non è in città, è a Napoli per organizzare la stagione del Teatro San Carlo. Il suo socio, Luis Duport – un ballerino diventato impresario – è alle prese con un’impresa titanica: eseguire l’ultimo lavoro di Ludwig van Beethoven – stimatissimo e temutissimo compositore – con le orchestre e i cori riuniti del Teatro e degli Amici della Musica.
Elio riconosce alcuni personaggi che gli sembrano familiari: il vecchio Salieri su una sedia a rotelle, il giovane Schubert, lo scarmigliato Beethoven, ormai sordo. Da loro viene a conoscenza dei successi viennesi di Rossini e Weber ma anche dei pettegolezzi sulla gestione del teatro e sul suo impresario.
Alle prove della Nona Sinfonia, Elio – che assiste tra gli addetti ai lavori – è richiesto d’imperio dal compositore in persona a sostituire il basso ritardatario, per cantare il recitativo che introduce il coro nell’ultimo movimento. Non può spiegare a Beethoven che non è un cantante lirico, perché il maestro non lo sentirebbe. Non ha altra chance che salire sul palco e cantare: fortuna per lui che l’Inno alla gioia, ai nostri tempi, lo conoscono tutti.
È l’inno d’Europa.

Ci vuole orecchio

Elio canta e recita Enzo Jannacci
arrangiamenti musicali M° Paolo Silvestri
regia e drammaturgia Giorgio Gallione

con Alberto Tafuri – pianoforte, Martino Malacrida – batteria, Pietro Martinelli – basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri – sassofono, Giulio Tullio – trombone

light designer Aldo Mantovani | scenografie Lorenza Gioberti | costumi Elisabetta Menziani

co-produzione International Music and Arts – AGIDI

Enzo Jannacci, il poetastro come amava definirsi, è stato il cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana, in grado di intrecciare temi e stili apparentemente inconciliabili: allegria e tristezza, tragedia e farsa, gioia e malinconia. E ogni volta il suo sguardo, poetico e bizzarro, è riuscito a spiazzare, a stupire: popolare e anticonformista contemporaneamente.

Jannacci è anche l’artista che meglio di chiunque altro ha saputo raccontare la Milano delle periferie degli anni ‘60 e ‘70, trasfigurandola in una sorta di teatro dell’assurdo realissimo e toccante, dove agiscono miriadi di personaggi picareschi e borderline, ai confini del surreale.
“Roba minima”, diceva Jannacci: barboni, tossici, prostitute coi calzett de seda, ma anche cani coi capelli o telegrafisti dal cuore urgente.
Un Buster Keaton della canzone, nato dalle parti di Lambrate, che verrà rivisitato, reinterpretato e “ricantato” da Elio.

Sul palco, nella coloratissima scenografia disegnata da Giorgio Gallione, troveremo assieme a Elio cinque musicisti, i suoi stravaganti compagni di viaggio, che formeranno un’insolita e bizzarra carovana sonora. A loro toccherà il compito di accompagnare lo scoppiettante confronto tra due saltimbanchi della musica alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, di “schizzo” Jannacci. Da Beppe Viola a Cesare Zavattini, da Franco Loi a Michele Serra, da Umberto Eco a Fo o a Gadda.
Uno spettacolo giocoso e profondo perché “chi non ride non è una persona seria”.

Ecco le prossime date del tour:

11 gennaio 2024 – Poggibonsi (SI), Teatro Politeama, ore 21:00 ➡️ www.anyticket.it
12 gennaio 2024 – Montagnana (PD), Cinema Teatro Bellini, ore 21:00 ➡️ www.webtic.it
13 gennaio 2024 – Portogruaro (VE), Teatro Russolo, ore 21:00 ➡️ www.vivaticket.com
15 gennaio 2024 – Ivrea (TO), Officina H, ore 20:45 ➡️ www.anyticket.it
16 gennaio 2024 – Biella (TO), Teatro Odeon, ore 20:45 ➡️ ticketone.it
18 gennaio 2024 – Orvieto (TR), Teatro Mancinelli, ore 21:00 ➡️ ticketitalia.com
19 gennaio 2024 – Atri (TE), Teatro Comunale, ore 21:00 ➡️ www.i-ticket.it
20 gennaio 2024 – Altamura (BA), Teatro Mercadante, ore 21:00 ➡️ www.vivaticket.com
21 gennaio 2024 – Lecce, Teatro Apollo, ore 21:00 ➡️ www.happyticket.it
22 gennaio 2024 – Foggia, Teatro Giordano ➡️ www.vivaticket.com
23 gennaio 2024 – Camerino (MC), Auditorium Benedetto XIII, ore 21:15 ➡️ www.happyticket.it
26 gennaio 2024 – Cesano Maderno (MB), Teatro Excelsior, ore 21:00 ➡️ www.webtic.it
27 gennaio 2024 – Novara (TO), Teatro Coccia, ore 21:00 ➡️ www.fondazioneteatrococcia.it
28 gennaio 2024 – Novara (TO), Teatro Coccia, ore 16:00 ➡️ www.fondazioneteatrococcia.it
3 febbraio 2024 – Conegliano (TV), Teatro Accademia, ore 21:00 ➡️ www.ticketone.it
20 febbraio 2024 – Bergamo, Teatro Donizetti, ore 20:30 ➡️ www.ticketone.it
21 febbraio 2024 – Cesano Boscone (MI), Teatro Cristallo, ore 21:00 ➡️ www.cristallo.net
22 febbraio 2024 – Concorezzo (MB), Cineteatro San Luigi, ore 21:00 ➡️ www.webtic.it
23 febbraio 2024 – Gorgonzola (MI), Teatro Argentia, ore 21:15 ➡️ www6.anyticket.it
24 febbraio 2024 – Legnano (MI), Teatro Galleria, ore 21:00 ➡️ www.ticketone.it
13-14 marzo 2024 – Mestre (VE), Teatro Toniolo, ore 19:30 ➡️ www.vivaticket.com
15 marzo 2024 – Schio (VI), Teatro Civico, ore 21:00 ➡️ www.vivaticket.com
16 marzo 2024 – Milano, Teatro Lirico, ore 21:00 ➡️ teatroliricogiorgiogaber.it
17 marzo 2024 – Milano, Teatro Lirico, ore 17:00 ➡️ teatroliricogiorgiogaber.it
18 marzo 2024 – Milano, Teatro Lirico, ore 21.00 ➡️ www.ticketone.it
20 marzo 2024 – Bellinzona (CH), Teatro Sociale, ore 20:45 ➡️ www.teatrosociale.ch.
21 marzo 2024 – Vighizzolo di Cantù (CO), Teatro Fumagalli, ore 21:00 ➡️ INFO: www.teatrofumagalli.it; biglietti in vendita unicamente presso la biglietteria del Teatro Fumagalli, tel. 031.733711 / e-mail biglietteria@teatrofumagalli.it Mercoledì, Giovedì, Venerdì 10.00 – 12.00 / 16.30 – 18.30
23 marzo 2024 – Morciano (RN), Auditorium della Fiera ➡️ INFO: www.ater.emr.it; biglietti in vendita presso la biglietteria: tel. 333 2401810 / e-mail morciano@ater.emr.it
18 aprile 2024 – Cernusco sul Naviglio (MI), Teatro Agorà ➡️ INFO: ctagora.it; BOX OFFICE ONLINE: www.webtic.it

           

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Bio

Nato in una zona di Milano, in tenera età si trasferisce in un'altra zona di Milano, ma sempre in periferia. Poi dopo tanti anni va ad abitare fuori Milano, ma non tanto, dove abita tuttora, ma in periferia nella zona dove era andato in tenera età che ho detto prima.
Milano, città che ha dato i natali ad Elio, è anche la città dove va a scuola, elementari, medie, liceo scientifico Einstein, con Mangoni,università di ingegneria (politecnico) terminata con calma, scuola civica di musica dove suona il flauto traverso e si diploma anche alconservatorio G. Verdi di Milano, che però G. Verdi è nato a Busseto ma non c'è neanche da fare il paragone per scherzo. In più gioca a pallone nella Milanese, nel Fatima, nel Corsico fino all'età di 18 anni, poi gioca a baseball nell'Ares, sport che gli piace tuttora.Obblighi militari assolti dall'86 all'88, dal 1979 cerca di far divenire realtà il sogno di Elio e le Storie Tese.