
Ballet du Grand Théatre de Genève
Box 1
Besides the exploration of a new operatic expression in the chamber opera, our repertoire is focused on the contemporary opera and its influence on the modern art. Discover the best performers and plays.
Box 2
Besides the exploration of a new operatic expression in the chamber opera, our repertoire is focused on the contemporary opera and its influence on the modern art. Discover the best performers and plays.
Box 3
Besides the exploration of a new operatic expression in the chamber opera, our repertoire is focused on the contemporary opera and its influence on the modern art. Discover the best performers and plays.
Tristano e Isotta
Coreografia: Joëlle Bouvier
Assistenti alla coreografia: Rafael Pardillo, Emilio Urbina
Musica: Richard Wagner
Scenografia: Emilie Roy
Costumi: Sophie Hampe
Luci: Renaud Lagier
Durata: 85 minuti senza intervallo
Creazione per 22 danzatori
É il momento nel quale Isotta congeda Brangania in attesa di Tristano al quale offrirà, con un semplice pretesto, il filtro dell’espiazione che diventerà il filtro dell’amore.
Joëlle Bouvier affronta un altro grande mito questa volta utilizzando musica di Richard Wagner.
Dopo il successo della sua particolare versione di Romeo e Giulietta (presentato al Teatro Comunale di Modena nell’ottobre 2009), Joëlle Bouvier desidera condividere con il pubblico i momenti d’estasi nei quali l’odio rasenta le fiamme d’una passione estrema.
Le sofferenze e gli antagonismi sembrano trovare soluzioni nella notte e nella morte. La passione regna sovrana e la musica, «l’aria che non muore mai», unisce i due amanti. Mai nessun coreografo aveva osato affrontare questo tema, «languire e morire, ma non morire di dolore». Eros e Agape sono onnipresenti e l’amore inevitabile si presenta al tempo stesso devastante e redentore. Credendo di bere un filtro di morte, i due eroi bevono quello dell’Amore e sarà l’amore che diverrà la loro morte. E se tutto ciò che si oppone all’amore al contrario lo garantisse? La sublimazione del romanticismo espresso per il linguaggio del corpo…
Wahada – La promessa
Coreografia: Abou Lagraa
Musica: Wolfgang Amadeus Mozart, Messa in do minore KV 427
Assistente alla coreografia: Nawal Lagraa Aït-Benalla
Scene: Quentin Lugnier
Costumi: Paola Lo Sciuto
Luci: Philippe Duvauchelle
Trailer https://www.youtube.com/watch?v=BB-yFcHUePg
La danza di Abou Lagraa è un mélange di classicismo, d’energia urbana e di espressività contemporanea. Ed è soprattutto un artista che osa e dona sensualità al movimento, scavando nel profondo degli interpreti al di là della sola danza; una sorta di poesia incarnata e sensibile.
Sostenuto magistralmente dalla Messa in do minore, il coreografo sviluppa una danza articolata tra fluidità, abbandono, virtuosismo ed armonia. Una danza condivisa che ci accompagna in un viaggio spirituale dove i corpi diventano musica, trasportati dalla luminosità della Messa di Mozart. Wahada è quindi una promessa di un respiro comune, un’esplosione armoniosa dove la libertà dei corpi agisce come un balsamo che ci inebria della sua semplicità. La promessa è una poesia scritta sul corpo dei danzatori.
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